Agosto 1

Scarsa caratterizzazione dei personaggi

Percepisco una sorta di nonsense… Falsità nei romanzi odierni.

Lasciando perdere i libri creati a tavolino che seguono le mode del momento, su cui neppure mi pronuncio perché per me sono carta per pulircisi il c**o, anche nei romanzi “sentiti”, ovvero quelli in cui l’autore “ci crede”, c’è qualcosa che non va. I personaggi si muovono per esigenza di trama e non per la loro personalità. Non riflettono su ciò che gli accade intorno, hanno la missione del momento da portare a termine, la “quest” come i protagonisti dei videogiochi ma non esistono oltre a quello, si sente che non hanno un passato, e neppure un presente oltre a quello della storia principale.

Accadono le cose più assurde ai personaggi e questi?

Niente. Reagiscono con un’alzata di spalle. Senza riflettere, rimuginare o rielaborare quello che sta accadendo intorno a loro.

Insomma, spessore psicologico di una sottiletta.

E questo l’ho notato trasversalmente, in diverse tipologie di romanzi, appartenenti a generi diversi, anche quelli che dovrebbero essere più impegnati.

Insomma non si capisce cosa stia passando per la testa del personaggio né sembra che sia mai esistito prima di quel momento.

Mai un ricordo, un’associazione su un evento passato, un aneddoto triste o divertente… Insomma normalmente quando vi accade qualcosa, vi sarà capitato di fare dei paragoni, di dire cose come: “Oh questa cosa mi ricorda quella volta quando…” I protagonisti dei romanzi invece non hanno passato.

E neppure un presente.

A parte quello della missione del momento, s’intende. Esiste solo l’esigenza di trama, tutto il resto è ammantato da un alone confuso. Nella vita reale difficilmente siete concentrati 100% su una cosa sola: c’è il lavoro, la famiglia, gli amici, il fidanzato, lo studio, lo sport, i passatempi… Di solito dedicate le vostre energie in varia misura a diversi aspetti della vostra vita. Non siete monoconcentrati e anche se qualche aspetto è preminente, non potete eliminare perentoriamente il resto dalla vostra vita; le altre cose di cui vi dovete occupare verranno comunque a chiedervi il conto, di solito in qualche modo richiederanno la vostra attenzione.

Ora io non dico di fare pagine sterminate di eventi fuorvianti e non attinenti con la trama, altrimenti diventa un mattone troppo pesante e si vìola la regola di non narrare il superfluo; ma neppure si può scadere nell’esagerazione opposta, ovvero ignorare completamente che il personaggio abbia un passato e che esista anche altro intorno a lui.

Come dico spesso, il giusto sta nel mezzo.

Ovviamente meglio si integrano questi dettagli nella trama, meglio è, ma mostrare, o anche semplicemente far intuire, accennare il contorno del personaggio aiuta sicuramente a renderlo più vivo e vivido, autentico.

 

 



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Pubblicato 1 Agosto 2020 da loanafantasy nella categoria "Scrittura creativa", "Tecnica narrativa

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